Scartate offerte domestiche e semplici, ritenute troppo banali, Brambilla viene sedotto dalle promesse di un broker straniero, tanto abile nelle parole quanto temerario negli atti. È curiosa la facilità con cui molti navigati imprenditori ed esperti manager, una volta alle prese con i propri risparmi, finiscano per smarrire se stessi, intimiditi e storditi dal linguaggio della finanza strutturata, così lontano dall'immediatezza brutale della produzione fisica e quotidiana.
Il nostro piccolo imprenditore lombardo pensa, sbagliando, che gli alti rendimenti offerti non siano correlati a rischi ugualmente elevati e per di più invisibili. Arriva la crisi dei mercati e il suo broker di fiducia, un po' imbarazzato, lo chiama. «Mi dispiace, ma il suo patrimonio è sceso un po'».«Di quanto?»chiede il nostro, già rassegnato a una limatura del proprio investimento, ma non di più... «Intorno ai 300mila euro».
Il mondo crolla sulle gracili spalle del signor Brambilla che si sente ingannato e perduto. Sconfitto, umiliato, assalito da un colossale senso di colpa. Lui, così attento e parsimonioso, non sa come dirlo ai familiari, ed è preoccupato di non riuscire a sostenere in futuro il loro tenore di vita. Giorni infernali, gonfi di pensieri cupi e rimorsi. Poi il balzo d'orgoglio e la decisione di tornare al proprio lavoro. Va in banca, si fa finanziare l'acquisto di un capannone, recupera qualche macchinario, contatta vecchi collaboratori.
«Ma che cos'è successo, Brambilla?». «Mi sono stufato di non fare nulla tutto il giorno ». «Alla tua età e con questi chiari di luna?». «Sì, proprio così ». In famiglia lo guardano come un matto. Lui confida agli amici «Sun sta propi un pirla». Ma noi preferiamo pensare che la sua storia, sfortunata, sia una bella dimostrazione che lo spirito imprenditoriale, quando c'è, è forte e non ha età. (f. de b.)